Io non penso. Oddio, diciamo che il pensiero cartesiano “cogito ergo sum” non mi appartiene, mi appartiene l’esatto contrario. Ci sono tecniche per alleggerire i pensieri, e una di queste, è ascoltare il respiro. Ieri sera ero in un locale e, guardandomi intorno, ho visto una ragazza carina, come ce ne sono tante. Mi piacevano i suoi modi, mi piaceva com’era vestita, mi piaceva il suo viso. C’erano già molte cose che mi piacevano di lei. Assomigliava a Rosanna Arquette nella ...versione del film "Cercasi Susan disperatamente". Ha catturato la mia attenzione e ho cominciato a pensare a cosa avrei potuto dirle per conoscerla. Bene, ho pensato troppo e ho perso l’immediatezza. Quindi, non ho fatto alcun passo, come spesso succede, e me ne sono stato lì a rimuginare con i miei pensieri. Poi, però, mi sono messo ad ascoltare il mio respiro e qualcosa è successo. Quando mi sono alzato si è alzata anche lei, nello stesso istante, come se una forza invisibile ci avesse dato un pizzicotto nel sedere, e ci siamo incrociati. Ci siamo guardati con intensità, con attenzione e con cura. È durato pochissimo, ma tutto quello che i miei occhi hanno visto in quello spazio-tempo non si può descrivere a parole. Tutto questo perché non ho pensato, ho solo fatto attenzione.
Nessun commento:
Posta un commento