venerdì 14 marzo 2014

Un nuovo viaggio


Accadde che lei aprì lo sportello della mia auto e si sedette.
- Andiamo!
- Dove?
Si girò di scatto e si accorse che io non ero la sua amica. Aveva sbagliato vettura perché la sua era di fronte alla mia. Ebbe un attimo di incredulità misto ad allegria. Si mise a ridere per l’accaduto e non era ancora scesa. Cercò di scrutarmi nella penombra per vedere se io fossi un viso a lei conosciuto, ma non fu così, dato che allungò la sua mano destra alla maniglia nel tentativo di uscire da quella situazione. La mano rimase solo appoggiata e indecisa come se quel momento insolito potesse essere una strana opportunità. Sentii il suo respiro e quella sensazione di rimanere fermo e muto.
- Che ci faccio qui! – mi disse.
- Potrebbe essere un nuovo viaggio. – risposi senza esserne troppo convinto.
- Se tu solo sapessi… lasciamo stare…
- Stiamo… allora…
Arrivò l’amica e con un gesto le fece capire di andare.
- Dove mi porti?
- In nessun luogo.
- Sai una cosa?
- Cosa?
- Vorrei una figlia da chiamare!
- Mi sembra un ottimo motivo per iniziare.

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