martedì 11 marzo 2014

Bora







Uno schiocco di dita, un soffio di tempo come la bora quando alza le gonne alle ragazze e i loro capelli troppo lunghi e lisci diventano lingue di fuoco trasversali, per incendiare cuori solitari di adolescenti troppo sentimentali. Senza dimenticare lo svolazzare dei cappelli di anziani seduti nelle panchine dei parchi che dormono a testa in giù, perché la terra sta iniziando ad attirarli insieme alla saliva, nel luogo dove scorre la linfa, e le radici si aggrappano per sorreggere gli alberi, sia quelli veri che quelli genealogici. Il mare in burrasca sugli scogli per schiaffeggiare la roccia, come tuo padre quando se la prendeva con la tua faccia, e la polvere delle strade che va in gola provocando la tosse e pure negli occhi per piangere salato dato che hai ancora le guance rosse.
La vita è come un sogno, gli anni passano, i giorni si assomigliano e dimentichi la musica dei periodi. Tutta l’infanzia è come il medioevo, te la scordi, come chitarre negli armadi.
- Sai suonare?
- Solo i campanelli.


2 commenti:

  1. Intenso... e bellissimo.
    Tu passi da una sorta di ironia caustica alla delicatezza di una persona estremamente sensibile.
    Mi piace questa tua "bipolarità" artistica.

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  2. E' un frammento del mio nuovo romanzo che sto scrivendo. Se avessi almeno un milione di persone che la pensassero come te prenderei in seria considerazione di fare lo scrittore. Grazie sempre carina e gentile.

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