sabato 15 novembre 2014

La mattina e il mattino


La mattina e il mattino si svegliarono come per abitudine all’alba. La luce filtrava tra le persiane e il caffè aleggiava nell’aria. Avevano riposato profondamente abbracciati come due dolci amanti.
La mattina nuda si alzò, spostò la tenda e diede uno sguardo fuori.
- Com’è il cielo? – chiese il mattino ancora con gli occhi piccoli.
- Plumbeo! – rispose la mattina stirandosi.
- Cioè?
- Fosco.
Al mattino si spalancarono gli occhi.
- Fosco come?
- Caliginoso.
Il mattino si grattò la testa e si mise le mani in faccia, poi con gentilezza domandò:
- Da quant’è che stiamo insieme?
- Una miliardata d’anni.
- Cioè… dai tempi del big bang?
- Più o meno…
- Non ricordo di averti mai sentita così…
- Così forbita?
- Vieni qui…
Il mattino la prese tra le braccia e la baciò. Quando le loro labbra si staccarono, il mattino azzardò:
- C’è qualcosa di misterioso in te?
- Cosa?
- Non lo so. Se te lo sapessi non sarebbe più misterioso.
- Sei sempre sibillino, caro! – disse la mattina entrando in bagno.
Il mattino si lasciò andare disteso nel letto e commentò tra sé e sé il dialogo appena terminato.
- - Mah! Ci sarà quel cazzo di sole fuori adesso?

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