sabato 22 giugno 2013

La luna


C’erano due lune questa sera. Non due lune inteso come numero, due lune: una accesa ed una spenta. Non spenta nel senso debole del termine, spenta nel senso di essere oscura. È di lei che voglio parlare, perché quella accesa è troppo facile da definire, ma quella dietro, quella che non si vede, è più complessa, non ti lascia margini di comprensione, non ti lascia attimi di beatitudine. E ti tocca vedere la luce che molto spesso acceca, che molto spesso non è vera. Non hai il coraggio di voltarla, perché pensi che è una lampadina che non puoi svitare, se non hai una scala, se non hai una mano che non ti fa male. E Sali, e lei si allontana, e scendi, e lei si avvicina. La luna, cazzo, la luna, ti sembra che sia meglio scappare per farsi rincorrere. Ma quanto può illuminare quel cerchio di luna su una terra piatta che non sa più circolare?

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