sabato 15 giugno 2013

Una ragazza che sembrava sulle sue

E arrivò una ragazza che sembrava sulle sue, che sembrava stupenda sapendo che lo era. Era assorta in concetti astrusi, in realtà emanava semplicità da tutti i pori. Si sentiva fuori dal tempo malgrado ci dovesse fare i conti con esso. Sembrava assente e misteriosa come la luna quando non è piena. La sua luce rifletteva l’oriente quando l’occidente era distratto a dormire. Si sedette sulla panchina come si siedono le tigri: mansuete e dolci, come felini sazi dopo una battuta di caccia andata a buon fine. Malgrado avesse mangiato, la sua fame rimaneva tale, come un’insoddisfazione atavica che la rappresentava nella sua splendida postura di cacciatrice.
L’uomo accanto tentò di dire qualcosa ma lei lo fermò, e gli chiese di tacere.
Dopo un tempo lungo come quando si dorme, si svegliò e si alzò…
- Grazie!
- Per cosa!
- Per avermi ascoltata!
E se ne andò come se ne vanno i predatori che non hanno più fame.


Nessun commento:

Posta un commento