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lui piacevano Rino Gaetano e Bob Marley. Aveva due vinili ma non aveva un
giradischi. A quel tempo avere un vinile era come avere un’opera d’arte. Anche
io avevo due vinili senza giradischi: uno erano i Pink Floyd e l’altro Fausto
Papetti. Nella copertina di Papetti c’era sempre una donna nuda, e in quel
periodo non ne trovavi molte se non su Postalmarket. Avevamo in comune un
giornaletto “sporco” di quelli a fumetti, di un certo Lando, che aveva tre
palle e assomigliava a Buzzanca. Era bravo con le ragazzine, sapeva
sorprenderle e le baciava con una semplicità che invidiavo, io che fino allora,
avevo baciato solo il mio cane. Lui fumava le canne, io giocavo a pallone.
Diceva che Bob Marley non doveva morire, e poi disse, il mese dopo, lo stesso
di Rino Gaetano. Passò dallo spinello alle spade fino alla vasca da bagno. Al
suo funerale solo benpensanti, educatori, matematici, statistici e sapienti.
L’anno dopo traslocai e me ne andai lontano.
Amava Rino Gaetano e Bob Marley, tra maggio e giugno del ottantuno tutti e tre se ne andarono a fanculo.
- Chi era già?
- Non ricordo...
- Ma era in classe con te.
- Ma lui tagliava...
- E tu?
- Io dormivo sui banchi.
Amava Rino Gaetano e Bob Marley, tra maggio e giugno del ottantuno tutti e tre se ne andarono a fanculo.
- Chi era già?
- Non ricordo...
- Ma era in classe con te.
- Ma lui tagliava...
- E tu?
- Io dormivo sui banchi.
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