giovedì 3 luglio 2014

Angelo



Il sole era già caldo nella luce del pomeriggio di luglio. I pensieri andavano e venivano lentamente. Il caffè catturò il profumo dell’aria e la casa ventilava di proiezioni future. Sapere come fosse possibile sbloccare gli ostacoli, era la visione predominante di chi girava col cucchiaino lo zucchero nella tazzina e si accendeva un’anonima sigaretta. Forse tutto era all’interno di parole dette a casaccio, senza alcun senso, o forse era il silenzio di una casa dove qualche fantasma gli stava urlando l’alchimia necessaria. Ma come si ascolta un angelo che ti urla sulla faccia? Finì il caffè a piccoli sorsi e anche la sigaretta a piccole tirate. Accese della buona musica dallo stereo e si mise a leggere un libro sconosciuto.
- Mi senti? – chiese l’angelo invisibile.
- No!
- Perché?
- Perché ce la faccio da solo!





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