domenica 14 settembre 2014

Il taglio finale



- Quello che c’era da dire è stato detto.
Esordì così. Si era appena seduta accanto a me e io manco la conoscevo. Una frase del genere andava bene alla fine di un film già visto o al culmine di un’accesa conversazione quando si tenta di spegnere il discorso. Invece, me l’aveva spiaccicata in faccia così, senza tante storie. Presi il mio taccuino e scarabocchiai idee sbagliate. Feci disegni astratti e scrissi quello che c’era da scrivere. Lei mi osservò per qualche minuto, poi prese la pagina e la strappò con un colpo secco. La fece a brandelli. Le parole vennero scisse in lettere solitarie e le righe continue diventarono tratteggiate. Lanciò in aria i pezzettini che si misero a volare dove osano solo i coriandoli. Nevicò carta straccia: piccoli fiocchi che caddero ai nostri piedi. Il vento se li portò via e li sparpagliò nel mondo come frutti acerbi. Feci quello che c’era da fare, e andai avanti così con tutti i verbi.



http://youtu.be/2e-yO6_FbtI

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