sabato 23 agosto 2014

Ave Maria


Mia madre nacque ottant’anni fa senza palato. Già, venne al mondo con questo scherzo del destino. C’era la miseria, per la miseria! Si mangiava poco, diciamo che mancavano gli integratori. Io non me ne accorsi mai fino a tredici anni, quando un mio amico mi disse:
- Ma tua madre parla strano?
- Mia madre non parla strano, idiota! – risposi stizzito.
Però da quel giorno presi consapevolezza che mia madre non parlava come tutti, solo che io non ci avevo mai fatto caso, ci rimasi ingenuamente male.
Qualche settimana fa, insieme a mio padre, sono venuti a pranzo da me, e io per fare il figo ho messo su un CD della Callas. Mentre quella voce incantevole aleggiava nella casa, mia madre cantava sotto voce tutte le arie. Da “un bel dì vedremo” a “casta diva”, da “amami Alfredo” a “tacea la notte placida”. Ero incredulo, le conosceva tutte a memoria, lei che aveva avuto solo la quinta elementare, che per colpa della guerra non aveva potuto frequentare le medie, e dopo dovette lavorare come si faceva a quel tempo: pulire le case degli altri.
All’età di quattordici anni, contro il volere dei genitori, andò a operarsi ma non fu un gran lavoro chirurgico, e vi risparmio i dettagli.
- Sai, Valentino, conosco a memoria quasi tutte le arie della lirica.
Rimasi come uno che si era svegliato da un lungo letargo.
- Sai perché mi sono fatta operare?
- No, perché?
- Perché sognavo di diventare una cantante lirica e cantare l’Ave Maria di Schubert.
Mia madre nacque ottant’anni fa senza palato ed è una cantante lirica.
p.s. sono queste cose qua che… (mi è andato il fumo negli occhi o forse l’ho sempre avuto)

http://youtu.be/j8KL63r9Zcw

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