domenica 24 agosto 2014

Il frigo


E niente, ti svegli di colpo in piena notte verso le 4 del mattino dopo uno strano sogno. Sei su un cazzo di pullman che viaggia spedito, manco fosse una cartolina, tra tornanti di montagna e burroni a fare da sfondo, guidato da un tizio nella parte posteriore dell’abitacolo. Mi spiego, lui ha il volante e conduce il mezzo nella zona centrale degli ultimi sedili. Sei turbato e vai da lui attraversando il corridoio barcollando, perché lì sopra si sbanda. Non c’è nessuno intorno, solo tu e lui che guida dietro. Ti avvicini e gli chiedi:
- Come fai a vedere la strada?
- Io la sento!
A lui sembra facile, a te terrorizza lo scenario intorno.
Quindi ti svegli e vai in bagno come succede spesso in questi casi. Svuoti i tuoi turbamenti, prendendo coscienza che non te la sei fatta addosso, e all’improvviso decidi follemente di prenderti una vacanza a casa tua. Riempi la vasca da bagno di acqua tiepida, ci versi un kg di sale grosso e ci fai il mare. Ti prendi una birra, ti ficchi la musica dei delfini e del mare – roba strana che ti scarichi di solito e che non hai mai usato fino a ora – ti spogli pensando di essere in una spiaggia di nudisti, e ti ci infili dentro. Sono le 4 e mezza di notte e sei al mare perché l’acqua è salata e i delfini si sono messi a cantare. C’è sto andirivieni nelle orecchie delle onde, e bevi la birra, e ti accendi la sigaretta. Te la stai spassando anche se non c’è il sole, ma quest’anno non c’è mai stato, si è preso anche lui una vacanza. Togli le cuffie, spegni la sigaretta e fai un’immersione tenendo il fiato, e quello che senti, nel silenzio assoluto, è il rumore del frigo. Strano, ti dici, sott’acqua si sente meglio, è più limpido il suono. Già, è quel vibrare unico che ogni tanto cambia tono per non dire colore. Il frigo! Quel cazzo di frigo entra prepotentemente nel tuo umore. Si prende la musica nelle orecchie e il suo ronzio è di gran lunga meglio di quello delle zanzare. Lì ci tieni le cose che ti tocca conservare. Lì è freddo e anche ghiacciato. Diverso il rumore della caldaia quando si accende e soffia il suo rumore ogni volta che apri l’acqua calda. E allora apri ancora l’acqua calda e fai un’altra immersione e senti i due rumori insieme: uno freddo e l’altro caldo, e riemergi e ti fai una risata, una cazzo di risata. Esci, e ti è venuta fame. Ti fai un panino di wurstel e maionese e finisci la birra, e fumi ancora. Non ti sei asciugato e te ne stai nudo sul balcone dato che tutti dormono o sono in giro nel mondo. Che scenario!!! Tutto finisce col rutto e una asciugata veloce. Te ne torni a letto dopo un’ora di libertà per non dire d’aria. Ti sdrai nel letto e ti addormenti velocemente come un bambino.
- Ancora sto cazzo di pullman?
- Stiamo salendo ragazzo!
- Ma dove mi porti?
- Dove stai andando!

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