venerdì 15 agosto 2014

Flower duet


Le vie deserte della città vuota si riempirono di voci soprane. Arie come spifferi di rose fuse con i gelsomini passavano tra le finestre semichiuse. Il profumo mi arrivò al naso attento ad annusare pagine di Baudelaire. Lontano, lontano da qui viaggiavano le note. Chiusi il libro e provai andare verso la finestra che dava sulla strada, per vedere casomai passassero ragazze con voci bianche a cantare opere parigine. Sedotto dall’armonia del suono scesi in strada e vidi carrozze trainate da cavalli bianchi salire la collina. Molta gente mascherata stava andando al castello al ritmo degli zoccoli. Ridevano. Mi passavano accanto e non mi vedevano. Io per loro ero un fantasma.
- Scusate dove state andando?
Nessuno rispose. Arrivai all’ingresso e non venni presentato come tutti, dato che non ero visibile ai loro occhi. Entrai in questa enorme stanza dove tutti danzavano al ritmo di Vivaldi. Ero in ciabatte con canottiera e pantaloncini corti. Non c’entravo un fico secco con il quadro generale intorno. Mi sedetti in un angolo e rimasi a fissare una damigella di una bellezza inaudita. Aveva un viso delizioso e una pelle bianca come l’avorio. Mi venne incontro come una libellula e si posò sulle mie ginocchia.
- Voi venite dal futuro?
- Così sembra!
Mi accorsi che tutto si era bloccato. Quello che c’era intorno erano statue di cera.
- Siete spaventato?
- Credo proprio di sì!
- Non vi preoccupate, l’ho fermato io.
- Vorrei comprendere lo scenario, se non vi dispiace.
- Certo, quello che vedete è parte del vostro passato.
- Non capisco.
- Ogni persona è addestrata per limitarvi.
- E chi li addestra?
- Voi!
- Io?
- Certamente, ogni volta che voi pensate di non farcela loro fanno festa!
- E ora, perché sono bloccati?
- Perché guardate me!
- E voi chi siete?
- La vostra coscienza!

http://youtu.be/uNBKfNo9Pu0

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